domenica 28 dicembre 2008

G8, tutto quello che non sappiamo...

"Non si passa. E non c'è nessun responsabile con cui parlare. Qui lavorano tante ditte diverse, ognuna ha i suoi responsabili e non saprei neanche chi chiamare". La guardia giurata che difende l'enorme cantiere dell'ex arsenale de La Maddalena è una statua di cera. Non sa nulla e non vuole sapere nulla.
"E' il mio lavoro", spiega mentre impedisce di scattare foto al cancello chiuso. Pochi metri più in là, i locali diroccati dell'ex area militare sono diventati alloggi per le centinaia di operai che lavorano alla costruzione delle immense opere per il prossimo G8 di luglio. Sono costretti a vivere in 4 in stanzette di due metri per cinque. Altolà. Altra guardia del corpo. Con un accento vagamente latinoamericano l'uomo in divisa si giustifica. "Non posso dirvi nulla sennò mi licenziano". Qualche centinaio di metri più in là si lavora all'ex ospedale militare.


Entro il prossimo luglio dovrebbe diventare un albergo di lusso che accoglierà i capi di stato dei paesi più potenti del mondo. Adriano è rumeno e fa il muratore. Ma anche lui ha l'ordine del silenzio. "Sono tutti in riunione, nessuno può parlare". Da una radiolina all'altra si chiedono informazioni sugli intrusi che vogliono "spiare" i lavori.

I cantieri non sono chiusi solo ai giornalisti. Anche i sindacati non possono entrarci. Venerdì scorso i carabinieri hanno perquisito l'alloggio di un dipendente della Fillea Cgil che è stato indagato per infrazione del segreto di Stato. Il sindacalista non aveva accesso ai cantieri, si limitava ad aspettare i lavoratori fuori dai cancelli all'uscita del turno e a scattare qualche foto dall'esterno. Quanto basta per far scattare l'indagine della procura della Repubblica e il sequestro di documenti. "Cgil-Cisl-Uil con una nota ufficiale hanno chiesto al commissario speciale Bertolaso di poter accedere - spiega Lorenzo Manca, segretario della Fillea Cgil diOlbia - tutto quello che sappiamo ce lo raccontano i lavoratori, oppure lo filmano con i telefonini. Ci dicono anche che gli è stato consigliato di tenersi alla larga dai sindacalisti". E' stato proprio un filmato "rubato" a mostrare su "YouTube" che, durante i lavori di bonifica del vecchio Arsenale, i lavoratori hanno dovuto maneggiare amianto, non protetti.

Il 29 agosto scorso, Palazzo Chigi ha firmato il decreto che designa definitivamente La Maddalena come sede finale della prossima riunione degli 8 grandi. Berlusconi ha dovuto rinunciare all'idea di portare il vertice a Napoli per celebrare la sua "vittoria" sui rifiuti. Napoli è indisponibile per "problemi di sicurezza". Anche se il cavaliere non vuole abbandonare il sogno di spostare tutti a Napoli, almeno l'ultimo giorno, Quando il governo Prodi decise di svolgere il prossimo G8 a La Maddalena, il governatore Soru esultò: "E' una dimostrazione di attenzione e sensibilità verso la Maddalena e la Sardegna". Lo "scoglio" infatti è appena rimasto orfano della base di sommergibili nucleari Usa di Santo Stefano. Gli americani dopo aver fatto i comodi loro finalmente se ne sono andati. Gli assetti militari mondiali sono cambiati e non avevano più interesse a rimanere nell'arcipelago sardo. Preferiscono pretendere dall'Italia l'allargamento della base Dal Molin di Vicenza. Hanno abbandonato tutto, alloggi, case, uffici militari. Attività che per i maddalenini volevano dire soldi e lavoro. A La Maddalena su una popolazione di 12 mila abitanti, ci sono ben 1800 disoccupati.

E allora, ben venga il G8. Perché porta finanziamenti straordinari insperati e nuovo lavoro. Il governo Berlusconi ha stanziato 740 milioni di euro per tutti i lavori a Maddalena e in Sardegna, che si aggiungono ai 150 milioni già stanziati dal precedente governo. Di questi, 500 milioni dovrebbero venire spesi per i lavori nell'arcipelago.

E' prevista la costruzione dell'autostrada Sassari-Olbia e l'allargamento dell'aeroporto di Olbia. Mentre a La Maddalena le aree dismesse della Marina militare diventeranno alberghi di lusso, l'ex arsenale sarà trasformato in un polo nautico con zona di rimessaggio leggera per navi da turismo e ospiterà aree per attività fieristiche e alberghiere, oltre alla grande sala riunioni per i capi di stato: un grande parallelepipedo di cristallo e acciaio affacciato sul mare firmato dagli architetti Stefano Boeri eMario Cucinella.

I lavori sono avanti e molti carpentieri sono già stati mandati a casa. Pare addirittura che Berlusconi, dopo aver visitato i lavori, abbia chiamato Armani per arredare una delle suite. Il commissario Bertolaso ha assicurato che "non un euro di quello che stiamo spendendo è destinato al solo G8 bensì al rilancio di una delle zone più belle del Mediterraneo, dal punto di vista turistico e nel pieno rispetto dell'ambiente". A La Maddalena, lo scorso agosto, è arrivato anche il presidente Napolitano, che, tra un bagno e un giretto sulle navi militari, ha visitato i cantieri e ha benedetto il vertice assicurando che i lavori saranno terminati in tempo.

Il 22 marzo 2008 il governo Prodi ha conferito ai lavori la "qualificazione di riservatezza e segretezza", in pratica ha imposto il segreto di stato. Significa che la sicurezza e le ragioni di stato prevalgono sugli interessi dei cittadini e dell'ambiente. Infatti il provvedimento permette deroghe a leggi statali e regionali su vincoli ambientali (l'arcipelago è un parco naturale), e procedure accelerate per le norme sulle gare d'appalto. Tanto che sono stati presentati ricorsi alla Ue che non consentirebbero di dribblare i vincoli ambientali e le norme sulla concorrenza sugli appalti, e infatti il 10 dicembre Bruxelles ha accolto il ricorso presentato degli ambientalisti. Bisogna fare in fretta, rispondono a Roma, dunque le leggi ordinarie sono sospese.

Tutti i poteri sono nelle mani del commissario speciale Bertolaso, in contatto con il presidente della regione Soru, che però si è dimesso. I maddalenini possono solo stare a guardare. Ancora una volta il loro territorio è appaltato alla ragion di stato e agli interessi geopolitici dei grandi della terra. Una scelta molto gradita agli americani che quest'isola la conoscono bene. In molti sono disposti a correre il rischio pur di cogliere al balzo l'occasione di fondi straordinari e di lavoro. Le imprese sarde, però, lamentano di non essere sufficientemente coinvolte. Soru aveva promesso 75 milioni per le aziende sarde ma la Confindustria di Sassari è arrivata addirittura a minacciare lo sciopero della fame di alcuni imprenditori per il mancato "rispetto degli accordi economici per l'attribuzione degli appalti". Per i singoli lavoratori, poi, le cose vanno ancora peggio. Il grosso degli appalti è stato assegnato a gruppi edili romani, su tutti CoGeCo, Anemone e laGiaFi del cavalier Carducci, già coinvolto nelle indagini di Luigi De Magistris. La bonifica del vecchio arsenale (130 mila metri quadri di cui 18 mila coperti) completamente terminata. Si lavora 24 ore su 24 su tre turni per un totale di 500 operai che dovrebbero salire fino a 700. L'area è illuminata a giorno da enormi fari. Sulla banchine continua ad attraccare una nave della Ustica lines da cui scendono merci e uomini. Molti lavoratori sono stranieri. I sardi, a quanto pare sono pochi, i maddalenini ancora meno. In cantiere Bertolaso ha promesso di istituire un presidio medico permanente e i sindacati hanno chiesto l'istituzione di una "cabina di regia" per potersi confrontare sui temi della sicurezza dei lavoratori.

Nei bar di Maddalena per molto tempo si sono visti gli operai in cerca di cibo, perché, raccontano, quello della mensa era indecente. La Cgil, ovviamente, non può che essere contenta dell'opportunità di lavoro offerta dal G8 nella speranza che le opere realizzate portino anche lavoro per il futuro, ma denuncia l'estremo ricorso al sub-appalto con relativa perdita di controllo sulle regole per la sicurezza e sul lavoro. Si parla anche di straordinari pagati in nero. La speranza è che una volta finito il vertice le strutture garantiscano lavoro nel turismo e nella cantieristica. Ma le ragioni della sicurezza dei grandi otto (che Berlusconi vuole allargare a venti paesi) sembrano venire prima di tutto. Durante il vertice due grandi navi ospiteranno le forze dell'ordine: 16 mila uomini. Il capo della polizia Manganelli ha avvisato: "Le strutture a terra marciano nel rispetto dei tempi previsti, così come l'allestimento delle misure di sicurezza. La polizia italiana è impegnata perché il vertice si possa svolgere nella massima serenità e perché il G8 di Genova possa diventare un ricordo sempre più lontano". Con i grandi della terra blindati su un scoglio in mezzo al mare.
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sabato 13 dicembre 2008

Tevere, quanto inutile allarmismo...

L’ondata di piena del Tevere è passata questa notte intorno all’una e mezza. Il fiume ha toccato 12,5 metri ben al di sotto del livello di guardia. Con l’onda dunque è passata anche la paura e il Tevere non è esondato in nessuna zona di Roma. Un turista irlandese, però, questa notte è scivolato in acqua ed è annegato.




Questo il bilancio delle 24 ore di piena del Tevere che, per la verità, pochi minuti fa appariva ancora gonfio di acqua. Sintetizzando si può dire, dunque, che la buona notizia è che la temuta esondazione, nonostante il sindaco Gianni Alemanno ed il capo della Protezione civile Guido Bertolaso avessero già ieri tranquillizzato un po’ tutti, non c’è stata. La cattiva notizia riguarda invece la morte di un giovane turista irlandese di 27 anni, scivolato in acqua ed affogato all’altezza dell’Isola Tiberina probabilmente a causa della troppa vicinanza al fiume durante il passaggio della piena.

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mercoledì 10 dicembre 2008

Ciao Repesa...

C'è chi lo diceva da due anni e chi lo chiedeva da altrettanto tempo, ma alle fine Jasmin Repesa ha accontentato tutti presentando le sue dimissioni alla Virtus. Il fattore determinante sono ovviamente le cinque sconfitte di fila in campionato, non compensate dal primo posto nel girone di Eurolega, ma a pesare c'è stato sicuramente il rapporto non idilliaco con il Gm Dejan Bodiroga per la campagna acquisti estiva e la conseguente guerra con Allan Ray.

Andando con ordine, questa estate l''ex campione serbo prepara un mercato forte e ricco di nomi, ma alcuni di questi non sono graditi a Repesa, che non vorrebbe confermato Ray e dubita della scelta di Jennings, ma si arriva all''inizio del campionato in tregua, poi proseguita grazie alle vittorie iniziali. Repesa però è svogliato e si vede, non "sente" la squadra e, non appena Becirovic cala il rendimento, arrivano le invevitabili sconfitte, frutta di una difesa rivedibile e di un attacco troppo confusionario. Le rotazioni non funzionano ed i giocatori non hanno ruoli definiti, soprattutto sotto il profilo della leadership ed è per questo che ieri sera è' arrivata la decisione finale, concordata con la socieà.

Ora è difficile dire cosa accadrà. I molteplici nomi venuti fuori per il ruolo di successore sembrano tante cavolate da mettere in prima pagina per fare cassa: vedi Carlo Recalcati, CT azzurro mentre non sarebbe del tutto improbabile la candidatura di Hernandez, allenatore della Spagna campione del mondo nel 2006. Io punto su Sasha Djordjevic, amico di Bodiroga, scottato dalla precedente avventura a Milano e magari desideroso di ributtarsi nella mischia. Attendiamo notizie...
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domenica 7 dicembre 2008

Come si vince un Pallone d'Oro...

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